Se stai leggendo questo post forse sei alle prese con il progetto di arredo di casa oppure dell’ufficio. Sia che tu parta da zero o sia che tu voglia solo rinfrescare gli ambienti, scegliere non è affatto semplice. Le proposte sono infinite e anche quando hai ben chiaro in mente uno stile e come disporre gli arredi, se vuoi acquistare in maniera consapevole richiede uno sforzo in più. Insomma se anche tu vuoi circondarti di arredi creati con la testa e con il cuore pensando al futuro del pianeta, qui trovi le mie riflessioni e le domande cui cerco di rispondere prima di acquistare qualsiasi cosa, anche gli arredi.

Si perché usare materiali ecosostenibili quando si pensa all’arredamento non è più solo una questione di scelta, ma una necessità e un dovere, legato a un’etica di design che guarda al futuro. In particolare a quello delle nuove generazioni.

Perché scegliere un arredamento sostenibile?

  1. Per ridurre l’impatto ambientale
  2. Per migliorare la qualità della vita
  3. Per ispirare cambiamenti
  4. Per risparmiare denaro a lungo termine.

La parola sostenibile continua a essere strausata negli ultimi anni. È una parola talmente usata che ha quasi perso il suo significato: la usiamo e la ascoltiamo senza coglierne più la sua essenza. 

Sembra quasi una parola magica: molti brand la usano solo per aumentare le vendite e seguire una moda e una richiesta del mercato. Insomma è diventata una tendenza trasversale per molti settori sul mercato, dai prodotti di pulizia, all’abbigliamento, agli alimentari. Il design non fa eccezione.

Facciamo attenzione però perché, troppo spesso ormai, dietro alla parola sostenibilità si nascondono pratiche di comunicazione (greenwashing) ambigue e nebulose che confondono e illudono il consumatore. 

Cos’è l’arredamento sostenibile? 

Per rispondere a questa domanda partiamo dalla definizione di sostenibile

Sostenibile è ciò che soddisfa le necessità delle attuali generazioni senza compromettere la capacità delle future di soddisfare le proprie.

Commissione mondiale sull’ambiente e lo sviluppo dell’ONU. 1987

Leggendo queste parole pensiamo subito all’aspetto ambientale della sostenibilità. Senza dubbio un aspetto fondamentale ma non è il solo. Quando parliamo di sviluppo sostenibile convivono 3 punti fondamentali:

  1. economia
  2. ambiente
  3. equità sociale

Per capire cos’è l’arredamento sostenibile, non dobbiamo perdere di vista nessuno di questi tre ambiti.

Ecco una lista di ciò che dobbiamo valutare per capire se un arredo o un complemento d’arredo è davvero sostenibile o se vogliono solo farcelo passare come tale. 

Qualità

La parola d’ordine è qualità. Non possiamo considerare sostenibile un oggetto mediocre, che ha una vita breve, prodotto sprecando risorse. Il consumismo sfrenato ci spinge a preferire la quantità, alla qualità. Scegliamo di spendere poco sapendo che il nostro acquisto andrà sostituito (con uno altrettanto economico) a breve, piuttosto che investire, curare e mantenere.

Qualità fa rima con artigianalità. Il manufatto artigianale, rispetto a quello industriale prodotto in serie, è garanzia di attenzione alla qualità rispetto alla quantità.

Scegliere oggetti che durano nel tempo e possono essere ereditati dalle generazioni future, è il primo passo verso la sostenibilità. Proprio come si faceva in passato: si comprava poco, ma la qualità era molto maggiore.

Materiali

Quando si parla di arredamento ecosostenibile, la scelta dei materiali gioca un ruolo importante. Non tutti i materiali hanno la stessa impronta sull’ambiente. Il settore dell’arredamento è in costante sperimentazione e vengono proposti materiali sempre più green, creati da scarti o da fibre biodegradabili. 

Arredamento sostenibile significa materiali naturali, accettando eccezioni a questa regola, solo quando i materiali sintetici di origine plastica, siano di riciclo.

Per esempio, alcune aziende usano plastica riciclata proveniente dagli oceani o da rifiuti post-consumo. Oppure sviluppano materiali innovativi come il legno compresso, ottenuto dalla compressione di scarti di legno: una valida alternativa al legno massiccio.

Usando materiali sostenibili, i designer di mobili sono in grado di creare pezzi belli e funzionali senza contribuire alla deforestazione o alla produzione di rifiuti eccessivi.

Manodopera

L’equità sociale è uno dei parametri da tenere conto e che mi sta molto a cuore. Per capire cos’è l’arredamento sostenibile, questo aspetto non può essere ignorato. 

Decentrare la produzione per ridurre i costi vuol dire non avere la sensibilità necessaria per potersi definire sostenibili. 

Salari minimi garantiti e dignitosi, orari e condizioni di lavoro rispettosi della vita umana, controllo sulla tossicità delle materie prime, diritto allo sciopero, rappresentazione sindacale ecc. Si tratta di garanzie che in molti paesi in via di sviluppo, dove viene realizzata la maggior parte dei prodotti che acquistiamo, non esistono. Il nostro risparmio (o quello delle aziende) ricade sulla vita e sulla salute di milioni di persone. Non c’è nulla di sostenibile in questo.

Fanno eccezione, a mio parere, i casi in cui si sia alla ricerca di una particolare tecnica di lavorazione tradizionale. Il nostro Pianeta è ricco di tradizioni antiche che si fondono con la cultura dei Paesi, dove vengono tramandate di generazione in generazione. Non sarebbe saggio rifiutare per principio ciò che non proviene dalle nostre latitudini. Servono garanzie di produzione etica, nel rispetto della salute e della dignità delle maestranze locali.

Oriwaka è un progetto etico e sostenibile perché si impegna a far conoscere, promuovere e sostenere il lavoro di intere comunità artigiane che riescono a sopravvivere proprio grazie alla produzione di manufatti con un’anima, unici e irripetibili, che rendono speciali gli ambienti. Le creazioni che trovi dentro Oriwaka valorizzano le risorse naturali del proprio habitat. Per questo sono un esempio di economia slow, circolare e green, concetti che oggi vanno di moda. Ma per Oriwaka non si tratta di seguire una moda perché sono concetti che fanno parte del suo DNA.

 

Credo che non esista un prodotto d’arredo perfetto e totalmente sostenibile. Le variabili per definire se un arredo sia sostenibile o no, sono troppe e c’è sempre margine di miglioramento. Sta a noi, come consumatori, decidere quanto siamo disposti a investire e quali compromessi siamo disposti ad accettare. 

Possiamo però pretendere che le informazioni relative alla sostenibilità (ambientale, economica ed etica) dei prodotti che dobbiamo acquistare, siano accessibili e chiare. Dobbiamo spulciare i siti dei brand, alla ricerca di quelle informazioni che riteniamo importanti. Se abbiamo dei dubbi o c’è qualcosa che non ci convince, possiamo scrivere al servizio clienti e chiedere risposte.

Il design sostenibile prende ispirazione dal mondo naturale, immaginando gli oggetti come un qualcosa che potrà essere riutilizzato interamente nel tempo.

Il design sostenibile si fonda sul principio Waste equal food, ovvero rifiuti pari a nutrimento. In questa concezione l’orizzonte finale è un ciclo continuo di utilizzo e riutilizzo di materiali senza produzione di rifiuti. I prodotti dovranno essere riciclati e riutilizzati all’infinito, oppure dovranno essere fabbricati con materiali ecosostenibili in grado di tornare in natura perché biodegradabili al 100%. Come nel caso delle nostre ceste realizzate con materiali che vengono dalla terra e tornano alla terra.

L’arredamento sostenibile e la progettazione

Per avere una casa green sfrutta le caratteristiche degli interni: la luce naturale, l’esposizione, la ventilazione naturale, sono elementi che rendono la tua abitazione più salubre e allo stesso tempo riducono i consumi in bolletta, e l’impatto ambientale.

Il riuso per una casa sostenibile

Per progettare una casa con un arredamento ecosostenibile le regole da seguire sono semplici. L’arredamento più sostenibile è senza dubbio quello che parte dal riutilizzo di tutto ciò che si possiede già in casa. Spesso si pensa al redesign della casa come a una trasformazione completa dell’arredo, ma talvolta basta davvero poco per dare un nuovo aspetto a una stanza.

Seguendo la filosofia del riutilizzo e quella della riduzione degli sprechi, la progettazione dei nuovi interni può iniziare proprio dal rinnovo degli arredi già in possesso, così da mettere in pratica una soluzione economica e a basso impatto ambientale. 

Il minimalismo incontra la sostenibilità

I mobili minimalisti si concentrano sulla semplicità, funzionalità e durata. Optando per design snelli ed eliminando abbellimenti non necessari, i progettisti di mobili sono in grado di ridurre il consumo di materiali, gli sprechi e il fabbisogno energetico durante la produzione. Questo approccio non solo si traduce in mobili esteticamente gradevoli, ma promuove anche la sostenibilità incoraggiando un consumo consapevole.

Conclusione

Gli arredi e i complementi che scegli per la tua casa possono essere ricchi di storia, valori e sostenibilità. Sono creazioni che puntano tutto sulla qualità dei materiali, la manodopera e la progettazione che si ispira alla natura. Oggetti che durano nel tempo, densi di fascino e calore, per una casa più salubre e rispettosa.

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